Non c’è tempo per parole di rabbia, di sconforto, di delusione. Non c’è spazio per puntare il dito contro nessuno, se non contro ognuno di noi che si chiude dietro lo scudo di vetro blindato, al riparo da ciò che accade fuori, per paura o omertà.
Non c’è voglia di cambiare tutto e di cambiare tutti.
Qui ormai ogni sventura che si ripete è espressione di asettica fatalità.