Evento nel regno.
Re Abbartù nomina il gran scudiero di corte.
Sua Altezza estrema non ha bisogno di indire giochi di piazza per scegliere perché il prode e servile sir Cristiano mostrò già coraggio e onore per aver lasciato il suo antico casato, per approdare in uno nuovo (il cui nome già esplicava l’obiettivo di giungere alla Direzione di Bitontelot) e sedere alla Destra del Re, offrendo a lui una stuole di sudditi acclamanti.
Nel feudo di Bitontelot non serve pubblicizzare ufficialmente l’avvenimento, non è necessario pubblicare le gesta dell’eroe part-time per render dotta la plebe delle valorose azioni per le quali abbia meritato cotanto titolo, basta il grande intuitu personae del grande monarca assoluto al quale nessuno può obiettare, essendo problemi suoi, come ben sanno anche i cavalieri schierati alla sinistra, avversari a volte ma non nemici e sempre più fedeli.
Gran parte di questi cavalieri non amano impelagarsi in discussioni inutili dinanzi al popolo non nobile, anche se le questioni riguardano il popolo stesso, perché troppo ignorante per comprendere.
Preferiscono la proverbiale Tavola Rotonda al sicuro del Castello.
Sanno che i principi di trasparenza, democrazia e meritocrazia sono solo storie fantastiche.